venerdì 29 luglio 2011

Candy Claws, basta un dream pop di zucchero

Un giro in bicicletta per Disneyland (Orlando) di notte. Il faro illumina le giostre e il naso di Topolino. Dream-pop liquidissimo ed elastico. Tim Burton e Lynch che ti fanno ciao-ciao in ralenti, colori della polaroid, sorrisi estatici e il cavalluccio che montavo al Parco Suardi che si muove a ritmo della musica.
Gli Air di Virgin Suicides a un tiro di schioppo. Sebastian Tellier del primo album. Beach House strafatti di acido. Un qualcosa dei Grizzly Bear di Yellow House. Una spruzzata di pop americano melodico fine anni '50. Ecco i Candy Claws.

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