Concedersi il lusso di piangere nei luoghi pubblici in date che sembrano scadenze e non c'è mica scritto "preferibilmente". E la vita passata e futura, dietro le spalle, che pullula e smania nel suo divenire enciclopedica. Ti passa a un millimetro dal naso e ti sfiora, si permette persino di porre un'ipoteca sui tuoi sentimenti. Ti costringe a ricordare dolorosamente.
Tutti i mesi, i baci, lacrime, parole spese, li leggo di nuovo sulla mia pelle, li risento in note, li scorgo in angoli polverosi apparentemente dimenticati. Ed eccoti lì di nuovo, che fai capolino da una stazione della metropolitana, dal resto in spicci o dal cartellone degli arrivi/partenze.
Ti cancello come i treni regionali di ieri.
eyes open, shut your eyes.
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