sabato 4 giugno 2011

Ma ti solleverò tutte le volte che cadrai

L'altro giorno mi sono chiesta, guardando Crazy Parade, il clone-Rai di Paperissima Sprint, come faccia certa gente a confessare candidamente di non ridere per le gag di bimbi che si prendono a mazzate, animali che litigano, elefanti che toccano le tette alle Licie Colò di turno - a proposito, ma quanto si è tirata? Era l'ultimo baluardo del vivere "nature"! La sua seconda giovinezza è vissuta da una pura come me come un segno inequivocabile della decadenza culturale del nostro paese - decadenza che si manifesta ancor più assordante (immaginatevi un meteorite che cadendo crea un cratere di dimensioni gigantesche) nella scelta del Corriere della sera di inserire Fabio Volo nella collana "Inediti d'autore". Ma allora vale proprio tutto, vale che Bigazzi venga sospeso dalla Rai e vaghi per Sky (aridateje un programma su RealTime con Borghese, una versione rivista e aggiornata di Cortesie per gli ospiti), vale che Elena Santarelli (chiiiii??????) conduca un programma di nuovi freaks su Italia1; vale ancor più che Naike Rivelli (chiiiii? La figlia di Ornella Muti. Ah, beh!) da semplice parvenue mediatica rivendichi un posto nel panorama musicale con un video lesbo-turbo in cui mette in scena complotti a corte, bunga-bunga, assassini, tutto proponendo una raccapricciante versione inglese di Pensiero Stupendo, roba che la cover di How soon is now delle Tatu in confronto fa la sua porca figura e ti viene quasi voglia di scaricarla su iTunes (che poi, diciamolo, c'è una loro canzone che è talmente brutta da essere un incesto tra Firestarter dei Prodigy - il cui cantante è uguale a Grignani nel video della Fabbrica di plastica - e una qualsiasi di Eurodance '94); naturalmente vale che Signorini, delfino di Silvio, diventi l'uomo della provvidenza; vale anche che Pastore prenda il posto che era di Red Ronnie e organizzi per Pisapia gli eventi culturali di Milano. Un nuovo volto per il centrosinistra, scriveva qualche tempo fa accentosvedese.
(Vasco Brondi è stato preso sotto l'ala di Jovanotti - i due, si mormora, stanno architettando nell'ombra la fondazione di una nuova Scuola Holden basata sul linguaggio del mashup jovabrondesco. Il Corriere della Sera ha già usmato l'aria di un "Inedito d'autore" insieme a un raccontino smilzo e ultragenerazionale del Pastore scribacchino. E non dimentichiamoci del romanzo di Bianconi, mi raccomando).

Aveva ragione un mio professore universitario: ci rimane davvero da ridere (se c'è ancora qualcuno a cui va di impiegare il tempo così) solo per la gente "che inciampa e cade nella merda".

4 commenti:

silvia.bernardi ha detto...

Il libro di Bianconi non esiste, è tutto un bluff architettato da una banda di detrattori e ci siamo ingenuamente cascate.
(Sì, sono solo nella fase rifiuto, mi aspettano: rabbia, negoziazione, depressione ed accettazione)

Anonimo ha detto...

Cazzo! (scusa) Io è da giorni che esterno il mio orrore nel vedere Fabio Volo nella collana Inediti d'Autore. Ora mi sento meno solo. Per il resto condivido tutto.

casadivetro ha detto...

@silvia: purtroppo esiste, eccome! Ci dobbiamo fidare dei pareri degli altri o ce lo leggiamo? La tentazione è tanta e quattro risate sono sempre ben accette, un po' come quando si guarda Paperissima Sprint: leggeremo Bianconi con lo stesso spirito rassegnato di chi sa già che vedrà cadute, figuracce e scenette viste&straviste. Un effetto comico stratosferico.
(la trama è talmente pregna di topoi bianconiani che pare irreale)

@cosastareinunaband: mamma, con l'uocchie attento, ha intravisto il nome di Volo. Risate a man bassa anche lì.

La cultura ha le ore contate.

silvia.bernardi ha detto...

Ci sono le rane, la provincia, il bancone del bar, la vita agra del toscano in trasferta a Milano.. Un mescolone dei testi dell'ultimo album, tipo generatore di frammenti vascobrondiani (http://www.inventati.org/disagio/vasco/index.php). Ma soprattutto: 'note a piè di pagina che diventano racconti struggenti'. Chi ti ricorda? Bianconi scopre Foster Wallace (o 'omaggia', come si dice ora). E tutto ciò solo nell' introduzione. No io lo amavo/amo sul serio, non posso sopportare tutto ciò.