giovedì 3 febbraio 2011

La poetica del vaffanculo (from Barcelona to Barcelona)

Nelle ultime 24 ore pare essere successo di tutto nel mondo. Ruby è incinta e si sposa. I White Stripes si sono sciolti. Amy Winehouse torna in Italia - il direttore dell'hotel dove pernotterà sta già iniziando a rifornire il minibar. Napolitaner in visita qui a Bergamo - il Comune ha ammortizzato le spese per le decorazioni togliendo dalla soffitta le bandiere recentemente usate per l'ultimo raduno degli alpini (e ancora sporche di rosso e di grapì).
Ma soprattutto le mie ultime 36 ore sono idealmente gravitate intorno alla città di Barcellona.

Da Barcellona è tornato per un breve, brevissimo, fulmineo soggiorno italiano il-mio-ex. Sì, quello lì. Ne avevo parlato qui, ma anche qui e credo di averlo inserito da qualche altra parte, che noia. Insomma, quello lì che non sentivo-vedevo da due anni. Quello che non mi ha più cercato e nemmeno -ehm- io -ehm- l'ho -ehm- fatto (carissimo Pinocchio, amico dei giorni più lieti, di tutti i miei segreti.........).
Ok, sì, ho mandato al suo (defunto?) numero di cellulare italiano 3 messaggi (nell'arco di due anni!) per sapere come stava. In questi due anni i dispacci sulla sua salute e/o vita provenivano da occasionali incontri coi suoi amici che, vedendomi, si sentivano in obbligo (o forse non trovavano altri argomenti per evitare imbarazzanti silenzi dopo il "ciao!") di parlarmi di lui.
Eh, sì, ora sta in Spagna. Eh sì, l'ho sentito l'altro giorno. Eh sì, ora sta in vacanza in Sudamerica. Eh sì, è venuto a Bergamo per 2 giorni.
Una volta, credo quest'estate, gli scrissi anche una mail. Senza mai ricevere una risposta.

Martedì me lo ritrovo a 10 metri di distanza mentre sto per salire su un autobus per tornare a casa.
Sliding Doors.
Potevo anche non vederlo. Potevo non notare il motorino bianco. Potevo rimanere nel mio mondo, cullata dai Lower Dens che avevo in cuffia, avrei preso il bus e sarei tornata a casa, continuando a scrivere la tesi. Sarebbe andata così.
Invece ho girato la testa a destra. E ho visto quei cazzo di occhiali da sole Vuarnet. E quei cazzo di capelli informi (se li taglia da soli). E ho pure sentito quella cazzo di voce.
Il tempo di fare 3 passi e di chiamarlo che mette il casco e parte con la moto. Non mi ha sentito.
Allora inizio a correre. E mi faccio Propilei-via Zambonate in 40 secondi (per chi non conosce Bergamo sto parlando di 400 metri) come Forrest Gump, come una cogliona, diciamocelo, perché lo spettacolo non doveva essere dei migliori: occhialoni tipo Moz sballonzolanti, borsa (grossa) a tracolla che faceva suegiù e suegiù, fiato corto, corsa poco fluida (duemesifamisonorottaduelegamentidellacaviglia) e cuffie sul collo coi Lower Dens che ancora intonavano questa:



Sembrava l'inizio di Trainspotting, però più sfigato.
Ma in quel momento ero la regina del fucking everything.
Due anni che non lo vedevo, me lo trovo davanti, lo chiamo, non mi sente, mette in moto (mmmhhh, tutto questo mi ricorda la scena di un film, ma quale???): lo rincorro. (Bridget Jones, forse??? Che alto modello di riferimento!)
In tutto questo scenario c'è da aggiungere che lui, anche se m'avesse visto, non m'avrebbe riconosciuto: con quegli occhialoni da Moz e quel taglio da Moz e poi avevo le cuffie, cioé, mai avrebbe pensato "toh, c'è la Vale".
Insomma, immaginatevi un caso umano che stabilisce un nuovo record dei 400 metri piani e che è talmente fortunata da riuscire a raggiungere quel cazzo di motorino bianco che nel frattempo, fermo al semaforo - rosso, poi verde - ha messo la freccia a sinistra ed è piantato in mezzo alla strada, e quel caso umano urli un nome con tutta la forza che ha in corpo, col desiderio di farsi sentire da uno col casco che si trova a dieci metri di distanza, replicando così l'indimenticata scena di Sister Act in cui la Whoopie Goldberg tocca la pancia alla suoretta Maria Roberta e le fa uscire tutta la voce che c'ha in corpo, "come se dovesse farsi sentire da un tizio in fondo alla sala....."

(uguale, però nessuno mi stava spingendo la mano sulla pancia in quel momento e l'ultima volta che l'hanno fatto, il mese scorso, si è trattato di una piacevolissima colonscopia)

Lui si volta e fa un'espressione in cui convergono duecentocinquanta processi mentali per la durata totale di 2 secondi: echicazz'è?, aspetta questo lo conosco, aspetta questA lA conosco, la Vale??????, la Vale!!! la Vale?!?!?!?!?!
Tra l'attonito e l'incredulo, il sorpreso e lo scioccato, l'imbarazzato e il "ma quanto cazzo è diventata lesbica?", il-mio-ex (da pronunciare tutt'attaccato come se fosse un nome proprio) accosta, andiamo a bere un caffé, non sembrano passati due anni ma due minuti, o forse due secoli, e io tento di mettere assieme dei pezzi scollati, di collegare i puntini come nel gioco della settimana enigmistica perché la persona che ho davanti mi pare uno sconosciuto la cui faccia mi dice qualcosa, mi dice tanto.
Più parlo più m'arrabbio.
E la cosa più intelligente che mi viene da dirgli è che a fine maggio sarò proprio a Barcellona per un festival (e mi fa pure strano pronunciare la parole "indie" e tentare di spiegargli cosa sia prendendo come esempio i Belle&Sebastian ma è come se parlassi di fisica quantistica a un appassionato di storia del medioevo). E la cosa più stupida che mi viene da fare la scorsa notte è quella di fargli un cd di elettronica ("ormai è da tempo che non ascolto più musica") che contiene Aphex Twin, Boards of Canada, Bibio, Four Tet con e senza Burial, Flying Lotus, James Blake, Memory Tapes, Neon Indian e Nathan Fake. La vetta della coglionaggione è andare in aeroporto oggi mercoledì 2 febbraio zeroundici alle ore 19.30, chiamare il suo (non più defunto) numero italiano e saperlo già all'imbarco, un'ora e mezza prima della partenza. Sentirmi dire, con un tono piatto come le mie tette, che non c'era proprio modo di vedersi e di dargli il cd a meno che "non prendessi un biglietto per Barcellona e m'imbarcassi".

ah-ah-ah. Battista, la raspa, la piuma non basta.

Peccato che la checkinista piastrata mi dica che "è fattibile, basta che la persona interessata esca dall'imbarco e avvisi il personale".
Ma ripenso in sequenza: alla battuta di merda, al suo tono piatto, al suo entusiasmo assente e mando affanculo, altrettanto in sequenza: lui, il cd, me, ancora lui, me di nuovo.
Quindi torno a casa, scopro che al Primavera si sono aggiunti dei nomoni, e uno di quei nomi è proprio quel James Blake lì di cui ho scritto poco tempo fa. Quel James Blake che avevo masterizzato al-mio-ex. E quindi un terzo, lungo, brioso vaffanculo a lui, il-mio-ex, che ha sempre avuto dei dozzinalissimi gusti musicali.


on air: Girls - Lust for Life

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao, ho letto il tuo post... e la domanda è... com'è che persone come te, così cariche di sentimenti forti, sentimenti che non muoiono mai, così capaci di provare qualcosa di viscerale da far loro fare il record sui 400m piani nella bergamasca -dopo anni di silenzi, di assenze, di nonrisposte- dedichino tutto questo proprio a quel genere di persone che, alzato il bavero e voltatesi, non comprendano neanche quanto di bello abbiano ancora vicino, così vicino, dopo tutti questi mesi, nonostante tutti e tutto?

L.