Era un po' che non parlavo di donne. Lo spunto me l'ha dato una lettrice che mi ha fatto vedere il nuovo spot shocking della Benetton (se non sono shocking 'sti spot non piacciono più. Però c'è da dire che la Benetton ha sempre fatto delle campagne molto dirette, sin dal '92). La scena clou è il bacio tra due musulmane. Dopo le vampire lesbiche, il limone tra Britney e Madonna e la figlia di Lino Banfi omosessuale in una fiction Rai, dopo il coming out della De Filippi (ah, non è ancora uscita dall'armadio? Certo, aspetta di farlo mano nella mano con Gianni Sperti), ecco che vengono sdoganate le musulmane che limonano contro il muro.
Da lì è partito un collegamento folle a un flash altrettanto folle che avevo avuto la notte precedente prima di dormire, che si sa che prima di abbioccarsi ci sono le idee migliori o quelle più a briglia sciolta perché la ragione non può esercitare un grandissimo potere.
Tutto nasce da un'esperienza di vita vissuta, non potrei mai mentirvi. Recentemente, dopo una notte di bagordi e di dubstep e di subwoofer e di attenzione che tra poco sarà la volta del revival eurodance, sono capitata nel bar di una stazione. Faccio lo scontrino e senza ordinare mi dirigo alla toilette alla quale si poteva accedere solo previo pezzo di carta finanzino. Esco dal tugurio allucinato che mi ferma una donna sui cinquanta con un camice da bidella chiedendomi lo scontrino. Glielo do e lei, appoggiandolo allo stipite di una porta, lo vidima con una moneta da un euro che lascia un baffo grigio sulla carta leggera dello scontrino.
Ecco: questo minimo gesto mi ha fatto pensare che lei fosse una donna che scopa male, sbrigativamente, di quelle nazi cattive che non stanno lì tanto a pensare ai preliminari ma ti mettono subito una mano tra le gambe come le carcerate del video Telephone di Lady Gaga. Nessun indugio: la classica sveltina durante la pausa pranzo ma veloce a venire che devo anche mangiare.
Lo stesso pensiero m'era già balenato mesi fa assistendo a una scenetta nei bagni della Stazione Centrale (quelli ai quali puoi accedere solo mettendo l'euro così ti si aprono le porte meccaniche). Una delle inservienti s'era incazzata tantissimo perché credeva che delle turiste inglesi fossero entrate due alla volta pagando un euro anziché due. Le turiste non capivano e quindi mi prestai come traduttrice. L'espressione incazzosa della donna dei wc di Centrale dipinge ora il volto di ogni donna che m'immagino scopi male, sovrapponendosi alle espressioni e alle movenze.
Alle inservienti dei wc pubblici si uniscono (nel mio stupido immaginario) certe donne che potenzialmente scopano senza poesia, accademicamente, stancamente, per sfinimento: le notaie, le farmaciste, le giornaliste di guerra (che lo fanno come delle ossesse, come se non ci fosse un domani) e...le sessuologhe.