giovedì 30 settembre 2010

Quattro versi e poco più

E guardo i tuoi occhi che sono stracci nel volto

stracci zuppi e mezzi

pezzi di carta straccia

panni dimessi, smessi

simil-libertà, ali.

Iride umida, distacco.

Ti guardo dal basso e sono ombre,

dall'alto sfere, comete,

come te son radici, fradici.


On air: Akron/Family - Franny/You're human


sabato 18 settembre 2010

...e bere cioccolata fumante su un tetto, in pieno autunno


Mi sono innamorata. Di un libro: s'intitola Tetti di Parigi, acquerelli, disegni e poesie di e sulle case e palazzi della capitale francese. Sfogliarlo è come tornare là.
Perché a Parigi, nelle notti di fine agosto, ci sono 9 gradi. Intabarrata come una musulmana (3 felpe, due asciugamani, doppio paio di calzettoni) ho dormito in un furgone, ai bordi di un boulevard.
Alle 6 sentivo la città svegliarsi. Un clochard, meno fortunato di me, tutto intirizzito dal freddo della notte, si tirava su, a mo' di copertina, il suo pezzo di cartone. Ricche vedove flanavano alla ricerca di un caffé. Un marito svogliato e stanco portava giù il bassotto per il bisogno mattutino. Figurine ordinarie, e per questo magnifiche, separate da me solo da un finestrino.
Poi il sole finalmente mi scaldava e tornavo a dormire.

lunedì 6 settembre 2010

Somewhere